sabato 29 novembre 2008

Bergamo [Tappa pre-volo]

Premessa:
vi ringrazio per i numerosi commenti :) come previsto molti di voi non hanno apprezzato le esternazioni del mio animo gentile palesando preferenze per i miei soliti dialoghi inerenti a piscio e merda, ce ne sarà anche per voi, spero :P
Perlomeno non avete deriso la polvere nevosa cagata dal puntatore del mouse che ha apprezzato solo il Bruschi essendo di animo gentile come me!

Report giornaliero:

partenza da Termoli centrale (centrale ed anche unica stazione molisana) alle ore 08:58, che ritardo compreso sono diventate le 9:15, m'è andata anche bene. Preso EurostarCity, strambo nome per un treno, ma rende alquanto, difatti:
immaginate un Eurostar e prendetene tutti i difetti, immaginate un Intercity e prendetene tutti i difetti (quì è semplice poichè il suddetto non ha pregi) ed accoppiateli. Risultato: un treno rumoroso, sporco, lento e con i cessi sfasciati di un intercity; in più posti a sedere con uno spazio vitale da umpalumpa e posto per i bagagli da David Gnomo. Ebbene sì, un eurostar ed un intercity che hanno fatto un frontale e si sono compenetrati, ovviamente la tariffa è quella tipica dell'eurostar. Dopo aver affrontato il viaggio più lungo del mondo, compreso il cambio a Milano per un regionale in cui non pisceresti neanche tra i sedili per paura di batteri saltellanti sono giunto a destino.
Parentesi: grazie Dodo per avermi donato l'ultimo romanzo di Palahniuk che ho iniziato e finito durante il viaggio, grande Chuck non ti smentisci mai. Anche se è stata dura tenere la copertina nascosta durante tutto il viaggio poichè era un pochino oscena intitolandosi il capolavoro "Gang-Bang" ed ero seduto di fronte a Padre+Figlioletta adolescente.
Dicevo, arrivo a Bergamo, maledetto me e i miei pregiudizi infondati, ho sempre pensato "chissà che città di merda deve essere Bergamo" invece mi sono dovuto ricredere, è una bella cittadella della quale ora ho scoperto anche perchè c'è Bergamo alta e Bergamo bassa, effettivamente la città è per metà in pianura e per metà arroccata su un monte, il risultato è uno scenario da presepe.
Sono giunto in Ostello a pochi passi dalla stazione ed in centro ed ho notato con estrema gioia che pur trattandosi di un ostello è a tutti gli effetti un albergo, ho una bella camera singola con pareti celesti e rosa ( :) ) la Tv satellitare, la connessione wi-fi in camera gratuita, una cassafortina con codice programmabile, bagno con annessa doccia, e colazione compresa per domani, il tutto a 35 fleuri; grande Berghèm.
Appena sistemato, stanco come un mulo, sono uscito a fare un giretto per il centro, ho fatto un paio di foto agli elementi più significativi:


Uno strano monumento di un tizio appeso per i piedi ed un altro che sadicamente lo ammonisce con il ditino non pago delle sofferenze che gli stanno già infliggendo.

Un carosello luminescente che la mia merdosa fotomacchinettadelcaffè non ha colto per un cazzo che girava a vuoto, i bambini sarannno scappati di fronte a cotanta luminescenza.

Dopo un'oretta di vagabondaggio per le vie del carinissimo centro e dopo essermi perso diverse volte durante le quali ho maledetto il momento nel quale con aria di superiorità ho rifiutato la mappa della città gentilmente offertami dal portiere dell'ostello è cominciato a piovere a dirotto.
A Bergamo non ci sono i portici come a Bologna e se piove piove. Messa da parte la mia superiorità ho deciso di acquistare (incoraggiato anche dall'ottimistico discorso del premier sul consumismo) un ombrello da uno dei tanti abbronzati venditori di strada per la modica cifra di 5 fleuri. Tutto soddisfatto mi metto alla ricerca di cibo, nulla di particolare, una pizza andava bene ma ho fatto la scoperta di una strana usanza del luogo: i Bergamaschi non mangiano. E' pieno di negozi, bar, gelaterie ma di roba da pasto neanche l'ombra e sono tornato mestamente all'ostello. Messomi davanti al laptop e controllando le mail mi sono ricordato di avere una connessione internet e ho cercato... I'm lovin'it. Sono riuscito e mi sono diretto al Mc Donalduck. Ovviamente continuava a piovere e mi sono accorto che il mio ombrellino nuovo di zecca era farlocco, ci pioveva attraverso, non era bucato, ci pioveva proprio attraverso. Mentre rinnegavo mentalmente con i ZenCircus nelle orecchie scorgo il tipo che me l'ha venduto che nonostante la pioggia battente e fosse carico di ombrelli, lui non ne faceva uso, grazie al cazzo, lo sapeva che non servivano a nulla. Poi ho pensato che i miei 5 fleuri avranno contribuito alla formazione elementare del figlioletto in Mozambico e ho proseguito senza dirgli nulla di che. Arrivato al Mc ho constatato che la popolazione Bergamasca è per l'80% composta da persone di colore (colore nero) sarà che con sta pioggia sono i più temerari ed escono solo loro.. boh!
Comunque sono rincasato e mo mi metto a letto che ho un sonno scandaloso che da domani altro che ostello col wi-fi, grazie a Dio se riuscirò a trovare un buco per cacare a rotterdam hostel :D

Prima di acogliere altre critiche, lo so che sto post è lunghissimo ma capitemi, sono solo in una stanzetta e non posso mica andare a letto alle 20, cmq penso che domani niente post perchè niente internet e gli altri giorni saranno alquanto più corti (si spera) poichè se così fosse significa che avrò qualcos'altro da fare :P

venerdì 28 novembre 2008

Vigilia

Bene, ci siamo, a questo punto non si può tornare indietro.
Venerdì sera, domani Bergamo, Domenica Eindhoven-Rotterdam, Lunedì Delft. E' passato quasi un anno da quando ho iniziato a pensare a questo progetto, ovvero tesi in Olanda, infatti da Dicembre dell'anno scorso, alla pubblicazione del bando Erasmus ho iniziato a rompere le palle al professore, informarmi sull'università estera, inoltrare domanda etc etc... Una lunga trafila non poco difficile. Da allora mi sono messo di impegno per terminare gl esami in tempo utile, combattere con la insensata burocrazia, sforzare un inglese quasi dimenticato and so on...
Effettivamente il desiderio di andare via dall'Italia si è fatto strada in me da un po di anni, e molte persone che mi conoscono lo sanno bene :) Disagi, ignoranza, paraocchi, inefficienza, pressappochismo, l'individualità prima della collettività e tante tante altre piaghe che affliggono un paese che sento sempre meno rappresentarmi mi hanno reso insofferente e desideroso di scappare. Forse quest'ultimo anno i conflitti interiori hanno dato il colpo di grazia al mio precario stato di radicamento in un luogo, benchè Bologna sia una città che ho adorato da sempre al contrario della mia terra natia (o meglio la "subcultura" che mi circonda in terra basso-abruzzese). Fino ad un mese fa, benché mi stessi battendo con tutti i mezzi per strappare questo giustificato soggiorno all'estero (vedi tesi di cui l'argomento fa alquanto cagare addirittura al sottoscritto) sembrava solo un desiderio del tipo: "eh magari potessi andar via, in un paese dove le persone vengono valutate per ciò che valgono e non per tutt'altro", ora è realtà. Qualcuno mi ha detto che mi invidia, qualcuno mi ha detto che cercherà di farlo anche lui, qualcuno mi ha detto che non ne avrebbe i coraggio, qualcuno mi ha detto "ma che cazzo ci vai a fare lì che fa freddo, vai in Spagna". So che non sono di certo il primo che parte in Erasmus per 6 mesi e che in fin dei conti non sto facendo nulla di sovrannaturale, ma per me è un gran traguardo, un progetto di vita desiderato e conquistato; per troppo tempo sono stato a chiacchierare sul come sarebbe stato stare lontani da quì e se servisse sul serio o no. Lo scappare che in fondo è lo scapparedasestessicheallafinedasestessinonsiscappamai :)
Beh, forse io il Me Stesso lo sto andando ad incontrare, mi metto in gioco sul serio, per la prima volta nella vita sarò solo, ma solo sul serio, non come lo sono stato a volte, senza paura, solo perchè se avessi voluto ci sarebbe stato qualcuno pronto a colmare la mia falsa solitudine. Stavolta per colmare l'eventuale vuoto dovrò conquistarmela la compagnia, conquistarla da zero, in un altra terra, sotto la neve, in una lingua amena. Spero solo che andrà tutto bene come tanti di voi mi hanno augurato, spero che mi divertirò come altrettanti mi hanno augurato, spero di tornare migliore e di trasmettere ottimismo, che non serva solo a me quest'esperienza. Ringrazio tutti quelli che hanno deciso di passare con me lo scorso sabato sera come ultimo (prima della pausa) momento conviviale, siete grandi.

Ho voluto questo Blog per rimanere in contatto con voi, o perlomeno con chi lo desidera, spero di non ammorbare troppo i coglioni con le esternazioni sentimentali, ma a volte ahimè penso che lo farò, perlomeno conoscerete anche un lato di me che non molti conoscono; per il resto sarà un diario di bordo o meglio un bollettino di guerra aggiornato il più frequentemente possibile cosicchè possiate vivere un pochino con me ciò che mi accade e capire se mi rincoglionisco man mano che vado avanti e prontamente comunicarmelo mediante commento.

Si va ad incominciare, mi sto cagando sotto dalla paura e il petto sobbalza furiosamente;
ma continuo imperterrito a ripetermi: "Io sono una roccia degli abruzzi..."